Fin dal primo giorno ho giudicato scellerata la decisione presa a suo tempo dalla “Banda Civica Biancheri” di correggere il proprio progetto di Piano Urbanistico Comunale, da lei adottato e pubblicato, e di accettare una osservazione concordata con la “Riviera Trasporti”.

Il P.U.C. prevedeva di creare un “Polo Scolastico” di istruzione superiore che fosse comodo, moderno e razionale secondo gli standard di legge di questo specifico ramo dell’edilizia pubblica.

Stabiliva perciò di costruirlo a San Martino sull’area del deposito dismesso di “Riviera Trasporti” in corso Cavallotti.

Ma la concessionaria del trasporto pubblico locale già allora era in pre-concordato fallimentare e aveva urgente necessità di venderlo a un prezzo superiore alla indennità di esproprio, una somma di danaro cash che soltanto la speculazione privata poteva permettersi.

È così che per soddisfare questa urgenza, cinicamente contrabbandata col termine improprio di “valorizzazione” di un bene non pubblico ma “privato”, il “Polo Scolastico” diventava un ingombro residuale da rimuovere e smaltire come “rifiuto urbanistico” in una Valle Armea che ospitava già i rifiuti “urbani” smaltiti in sei lotti nell’alta vallata, i rifiuti “umani” che adesso nel cimitero vengono non solo seppelliti ma anche inceneriti e i rifiuti “sociali” accolti nel penitenziario circondariale.

L’osservazione è stata accolta dalla “Banda Civica Biancheri”, già depurata dei duri e puri della sinistra estrema e dei rifondaroli ma ancora a trazione PD e CGIL, nel senso che invece del “Polo Scolastico” in corso Cavallotti ha deciso di farci un supermercato e un residence di cui gli abitanti e i “bottegai” del quartiere avvertivano un acuto bisogno.

Nei titoli di coda la decisione è finita in farsa perché cambiava le carte in tavola e andava ripubblicata.

Fretta, pressapochismo e arroganza hanno spinto il “Grande Timoniere” a non farlo, la Regione ha dovuto stralciarla dal P.U.C. e lui ha fatto ricorso al TAR e al Consiglio di Stato, ha perso la causa e così ha dovuto inaugurare il P.U.C. con la variante n. 1 tuttora in attesa di trovare il compratore.

Perché considero scellerata la decisione presa?

Tre sono le ragioni: la precedenza deve averla la location della scuola dei nostri figli e non il bilancio di una società concessionaria gestita da cani a rischio di doverne rispondere alla Legge, e questa è la prima e principale ragione.

La seconda ragione è che non si colloca una scuola con centinaia e centinaia di studenti in una zona industriale estremamente complicata e a traffico intenso di mezzi di trasporto pesante e di mezzi d’opera tipo le betoniere degli impianti di calcestruzzi.

La terza è che comunque se proprio la si vuole collocare in quel posto sbagliato solo perché c’è disponibile un contenitore vuoto da riempire, prima di farlo si devono risolvere tutte le interferenze, gli ostacoli e gli effetti avversi, sia quelli dell’accesso, sia quelli della mobilità interna da mettere in sicurezza evitando che diventi una trappola e sia quelli dei percorsi obbligati e delle vie di fuga.

Ma questo è il mio passato, sono ormai quattro anni che ne scrivo sui social.

Oggi invece di fronte a una tragedia che soffro in silenzio da Nonno con due Nipotini di quella medesima età e che frequentano nella sede cittadina il medesimo Istituto ma a indirizzi didattico diverso, leggo e sento sull’accaduto cose demenziali.

Ne elenco qualcuna tra virgolette: “Siamo in campagna elettorale, evitiamo le strumentalizzazioni”, “I due ragazzini non dovevano passare di lì, c’è il divieto di transito per i pedoni”, “E’ stata una disgrazia, succede con i discoli moderni irrequieti e indisciplinati”, “La colpa è del pirata della strada al volante del tir”, “Il Comune sta facendo la pista ciclabile e alla fermata del bus da Triora c’erano due vigili” e altre cose del genere tutte più o meno dello stesso livello mentale.

La “dementia” ormai è epidemica, contagiosa e inguaribile e a livello subliminale e inconscio i neuroni e le sinapsi di alcuni fanno passare un messaggio satanico: “Ma guarda te se doveva succedere proprio adesso a rovinarci il trionfo del festival delle meraviglie!” mentre altri mettono il lutto di circostanza della vedova inconsolabile che porta a casa l'eredità, i frutti e i benefici della dipartita.

E noi, ancora sani di mente, mettiamo il futuro dei nostri Figli e Nipotini nelle mani di gente come questa?

Almeno siamone consapevoli.